Carla Amaducci e Arianna Benvenuti

CESENATICO

Carla Amaducci – classe 1939 – ha aperto il primo salone a 17 anni e come Maestra d’Arte ha insegnato per molti anni nelle scuole per acconciatori della Regione Emilia-Romagna e ha calcato per decenni i palcoscenici delle più importanti pedane di moda capelli in Italia e nel mondo.
Dal 1985 gestisce l’attività insieme alla figlia Arianna Benvenuti, laureata in economia e commercio a Bologna, che si occupa anche di gestione aziendale e formazione del personale.
L’attività del salone di Carla e Arianna è sempre rivolta all’innovazione.
Da diversi anni l’attività dispone di un servizio di prestito librario gratuito che conta circa 300 libri: i clienti possono portare casa un libro e riportarlo a fine lettura, senza scadenza.
Lo scorso anno e’ stato attivato un sito per la vendita on-line dei prodotti Carla Amaducci che hanno, fra le tante, una caratteristica molto singolare: sulle etichette sono riportati i disegni di un importante autore “Tinin Mantegazza”, a cui è stata dedicata nel 2021 una grande Mostra nello Spazio Munari di Milano.
Carla Amaducci conta nella sua storia l’invenzione della piega pizzicata che è tutt’ora insegnata nelle scuole di acconciatura e annovera il brevetto delle “Meduse”, semplici e geniali strumenti per l’ondulazione del capello a cui un importante Magazine del settore ha dedicato un articolo.
In sintonia con lo spirito di 505 numerose sono le iniziative di solidarietà a cui Carla e Arianna e la loro numerosa equipe hanno partecipato o che hanno organizzato, sempre lavorando gratuitamente.
Con questa modalità sono stati raccolti fondi per scuole di artigianato in Venezuela, per orfanotrofi, per associazioni che si occupano di donne maltrattate. In altri casi si e’ trattato di donare una giornata di normalità e coccole a donne che stanno vivendo situazioni di particolare disagio, così come è successo ultimamente di lunedì quando il salone è stato aperto per rendere gratuitamente i nostri servizi a donne e bambini ucraini rifugiati di guerra, così come in altre giornate il salone ha accolto donne confinate in case protette o segnalateci da associazioni di volontariato della zona.